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La pietra turchese: un gioiello amato da più di 6000 anni
Per il suo colore delicato e l’eleganza che ricorda i toni del mare, la pietra turchese è ancora oggi una delle più apprezzate nel campo della gioielleria.
Il nome sembrerebbe derivare dalla sua zona d’origine, la Turchia, nonostante sia una denominazione impropria: la sua vera origine è infatti persiana, e l’errore si perpetua da quando un commerciante veneziano la portò in Francia e la rese famosa e amata dalla corte nobiliare.
La differenti variazioni di verde e blu della pietra turchese sono dovute alla sua composizione chimica, che include alluminio e rame sotto forma di fosfati idrati.
L’estrazione è ancora oggi molto diffusa in alcune zone degli Stati Uniti, soprattutto in Nevada e in Arizona, ma la regione “principe” del turchese resta ancora l’Iran, nella località di Nishapur, di cui è pietra nazionale.
In tutte le zone del Medio Oriente la pietra turchese è reputata un bene prezioso da moltissimi anni. Anzi, è più corretto dire da millenni: già nell’antico Egitto veniva estratta per usi decorativi.
L’utilizzo più marcato resta, comunque, quello dei nativi americani: la pietra turchese era centrale nella produzione di gioielli degli Aztechi, che incastonavano pietre anche nelle loro maschere.
L’ammirazione del turchese resta oggi molto legata alle culture sudamericane, come il Messico e il Perù.
Il fascino della pietra è legato anche alla sua natura mistica. Veniva infatti usato come amuleto incastonato in collane d’argento, proteggendo cavalieri in guerra e viaggiatori in difficoltà.
Oggi viene molto usata in gioielleria la pasta turchese, che utilizza, oltre alla polvere di turchese, una resina particolare per restituire brillantezza e solidità alle creazioni fatte con questo materiale.
Regalare un gioiello come un bracciale, una collana o un paio di orecchini con pietre turchesi è un pensiero di ottimo auspicio.
Questa magnifica pietra blu ad esempio è un perfetto regalo per la propria amica più cara.