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Ametista: il quarzo più pregiato
L’ametista è tra i quarzi più pregiati e mostra il meglio di sé quando la luce è morbida e calda, dopo l’alba o prima del tramonto.
L’ametista è associata ai nati nel mese di luglio e deve il suo colore viola alle impurità di ferro e alluminio. Senza queste impurità, l’ametista sarebbe un semplice quarzo incolore e trasparente.
Il suo colore ha solo uno svantaggio, infatti una prolungata esposizione alla luce intensa causa il suo impallidimento: i cristalli cambiano colore diventando simili ai cristalli di quarto citrino, che spesso sono venduti al posto della vera ametista. L’ametista più pregiata e pura si riconosce dal fatto che la luce non incontra ostacoli nell’attraversarla. Un’ametista traslucida, invece, attenua la luce che la attraversa.
La pietra dell’ametista ha una notevole importanza storica, è simbolo di potere: è infatti presente nei gioielli della Corona Britannica, ed era annoverata tra le gemme favorite di Caterina La Grande, come dei reali egiziani. Nella chiesa cristiana, invece, l’ametista era chiamata la pietra dei vescovi.
Il suo nome deriva dal greco amethystos che significa colui che non si ubriaca, per questo era spesso indossata come amuleto contro l’intossicazione. Considerata quindi un antidoto contro l’ubriachezza, dall’ametista sono stati ricavati molti calici per il vino.
In particolare, i greci e dopo i romani era convinti che l’ametista fosse il simbolo della sobrietà e che costituisse un rimedio contro gli effetti dell’alcool.
I principali giacimenti di ametista si trovano in Brasile. Altri importanti giacimenti si trovano in Canada, Bolivia, India, Madagascar, Messico, Myanmar (Birmania), Namibia, Russia, Sri Lanka, Stati Uniti (Arizona), Uruguay e Zambia. In Europa, invece, il giacimento più importante è quello di Idar-Oberstein, una cittadina nella valle del fiume Nahe; mentre in Italia piccole formazioni sono state ritrovate in provincia di Trento, Bolzano, Sassari, Grosseto e Torino.